Nuvola Rossa
A causa dell'acquavite scadente venduta a suo padre dai bianchi,
Nuvola Rossa, Makhpiya Luta capo degli Oglala Sioux (1822_1909), perse il
genitore in giovane età, instaurando odio nel suo cuore nei confronti
dei visi pallidi. Crebbe con lo zio Old Smoke e ben presto iniziò a
partecipare alla guerra contro altre tribù dove nel corso di una di esse,
riportò due scalpi che confermò come a soli 15 anni avesse già ucciso i
suoi primi avversari. Aveva un coraggio che gli fece ottenere grande rispetto
dalla sua tribù, tanto da superare altri capi che avevano ereditato la loro
posizione, per il suo valore ricevette il nome del suo defunto padre,
mentre in precedenza era conosciuto come Two Arrows.
Nonostante la firma di un trattato tra la sua tribù e il Governo
americano, già nel 1851 l'esercito invase le terre Oglala, la qual cosa fece
scaturire guerre assai sanguinose. Questa situazione risultò
nel tempo insostenibile, specie per gli americani, i quali solo dopo molti
tentativi riuscirono a far sedere Nuvola Rossa, ritenuto importante come
altri capi, al tavolo delle trattative di Fort Laramie, dove egli rappresentò
fieramente quella tradizione indiana di gran valore. Si era
presentato con molta diffidenza, perché sapeva bene che la costruzione di
forti sulla pista di Bozeman avrebbe significato l'inizio di una massiccia
limitazione dei diritti di caccia e di libertà di movimento degli indiani.
Aveva il presentimento che gli americani avrebbero costruito i forti con o
senza il consenso degli indiani. Questo brutto presentimento fu in ogni caso
superato dalla realtà: all'inizio delle trattative il colonnello Carrington trasferì
duemila soldati da Fort Keamey al territorio del fiume Powder, e ne fece poi
passare settecento da Fort Laramie, il che rappresentava una rozza
trasgressione al regolare svolgimento delle trattative. La maggior parte dei
capi, Nuvola Rossa in testa, reagì alla provocazione rompendo
immediatamente i negoziati. Vedendo Carrington, Nuvola Rossa era balzato
in piedi e indicando l'aquila d'argento sulla giacca dell'ufficiale disse:
Guardate qui: c'è l'aquila bianca che è venuta a rubare il territorio indiano.
I militari cominciarono a costruire Fort Phil Keamey, Nuvola Rossa e i suoi
guerrieri si appostarono sulle colline del Wyoming, attendendo il momento più
adatto per colpire.
Il capitano Fetterman affermava tronfio che avrebbe potuto attraversare il
territorio dei Sioux con soli ottanta uomini. Riuscì a trovare un numero
sufficiente di persone che la pensavano come lui e che volevano prendere lo
scalpo di Nuvola Rossa e quindi partì nonostante tutti gli avvertimenti. Gli
indiani, al comando di Nuvola Rossa e del giovane Cavallo Pazzo, non
lasciarono scampo al capitano e ai suoi. Questa impresa passò alla storia
con il nome di massacro di Fetterman. Il 30 luglio 1867, fu riunita una
commissione per la pace, i cui membri più eminenti erano i generali Sherman
e Sanborn. Parecchi capi Sioux accettarono l'invito a partecipare ai negoziati,
ma non il più importante, Nuvola Rossa appunto, che fece sapere di non
avere tempo e che forse sarebbe venuto l'estate successiva.
Seppure indispettita, alla commissione non rimase altro che presentare una
nuova proposta in cui si offriva ai Sioux un territorio protetto che si estendeva
dal confine nord dello stato del Nebraska fino al 46° grado di latitudine, e fino
al Missouri a est, e fino al 104° grado di longitudine. Questo territorio avrebbe
dovuto appartenere ufficialmente agli Indiani e nessun bianco avrebbe potuto
attraversarlo senza permesso degli Indiani.
Inoltre gli USA si impegnavano, dopo la stipula del trattato, a chiudere tutti i presidi militari
in tutto il territorio. Mentre, fino al 1° giugno, cento capi indiani e importanti guerrieri avevano
approvato e sottoscritto il trattato, Nuvola Rossa si rifiutava di farlo, finché
non fossero stati evacuati tutti i forti nella zona del fiume Powder e chiuse le
strade. A fine agosto le truppe americane uscirono dai forti e Nuvola Rossa
diede alle fiamme le installazioni militari.
Rimandò però la firma dell'accordo a dopo la chiusura della caccia autunnale.
Il 6 novembre 1868, a Fort Laramie, il capo indiano firmò finalmente il
contratto, che fu ratificato dal senato americano il 16 febbraio dell'anno
seguente e promulgato otto giorni dopo dal presidente Johnson. Nuvola
Rossa è stato quindi l'unico capo degli altopiani che fu capace di vincere una
guerra contro gli USA. L'uomo tuttavia era un politico troppo intelligente per
non sapere che quella battaglia non sarebbe stata definitiva. Dopo aver
sottoscritto il trattato, Nuvola Rossa si attenne scrupolosamente a quanto
stabilito e, nonostante tutte le violazioni degli americani, egli mantenne la
pace. Quando, nel 1870, vi furono disordini,causati dalla notizia di una
sanguinosa carneficina in Montana, dove l'esercito aveva massacrato gli
abitanti di un villaggio dei Blackfeet, il Commissario per gli Affari indiani Ely
Parker invitò Nuvola Rossa e il capo dei Brulé, Coda Maculata, a
Washington.
Entrambi i capi accettarono l'invito e, nel corso delle trattative, Nuvola Rossa
rivolse queste parole a Ely Parker: Dona alla mia gente la polvere e le
munizioni che ti abbiamo chiesto. Noi siamo pochi, voi un grande e potente
popolo. Mi serve soltanto il necessario affinché la mia gente possa andare a
caccia. Tutto ciò che il Grande Spirito ha creato nel mio paese è selvaggio e
deve essere cacciato. Non è come da voi che potete andare a prendere ciò
che vi serve. Ho occhi e vedo che i bianchi allevano bestiame: so che fra
qualche anno potremmo anche noi fare altrettanto e lo ritengo giusto.
Quando Nuvola Rossa ricevette il trattato sottoscritto a Fort Laramie,
interpretato dal Ministro per gli Interni, comprese che lui e il suo popolo erano
stati imbrogliati. Pieno di ira dichiarò di non riconoscere quell'accordo e che di
conseguenza non lo avrebbe rispettato. Ely Parker riuscì a riscrivere il
contratto e Nuvola Rossa ottenne un'altra vittoria. Negli anni successivi
Nuvola Rossa rimase nell'ombra e, nonostante i suoi tentassero più volte di
convincerlo, si rifiutò di prender parte agli scontri del 1876.
Da tempo si era convinto che non vi fossero possibilità per il suo popolo di impedire
l'espansione dei bianchi e la conquista da parte loro delle Black Hills,
montagne sacre del popolo Sioux. Si adattò alle inevitabili cessioni di terreno,
per evitare una nuova guerra alla sua gente.
Il suo comportamento coerente nel corso di tutti quegli anni lo fece odiare dai
suoi compagni di lotta di un tempo. Dopo essersi conquistato la fiducia del
professor Marsh, uno studioso che cercava fossili nelle praterie, intraprese
con lui un viaggio nell'Est e visitò tra l'altro Washington, New Haven e il
Connecticut. Durante questo viaggio riportò l'attenzione del pubblico ancora
sui problemi dei Sioux, trovando comprensione e gente disponibile ad
aiutare. Il vecchio capo, oramai debole e cieco, trascorse i suoi ultimi anni
nella casa che il governo gli aveva messo a disposizione nella riserva di Pine
Ridge. Si convertì alla religione cattolica romana e quando scomparve, nel
1909, fu sepolto nel cimitero della missione di Holy Rosary.